Olytecma Italia premiata tra le aziende che si sono distinte per aver favorito l’occupazione dei rifugiati attraverso il conferimento del logo Welcome. Working for refugee integration.
Working for refugee integration è il progetto con il quale UNHCR Italia favorisce l’integrazione delle persone rifugiate nel mercato del lavoro promuovendo il più ampio coinvolgimento del settore privato in collaborazione con le istituzioni e con le organizzazioni della società civile, rivolgendosi quindi a tutti gli attori del mondo del lavoro.
Il progetto Working for refugee integration, sostenuto dal Ministero del Lavoro, da Confindustria e da Global Compact Network Italia, è giunto quest’anno alla sua quinta edizione.
Nell’arco di cinque edizioni, il progetto è cresciuto non solo in termini di partecipazione di imprese ma anche di ampiezza di intenti e finalità. Oggi Welcome – working for refugee integration non rappresenta solo un logo o un premio, ma un vero e proprio programma per un processo strutturato e partecipato di inclusione nel quale le competenze dei diversi soggetti interessati si integrano e si sostengono.
In questa quinta edizione del progetto Welcome, l’UNHCR ha premiato 167 aziende che nel 2022 hanno attivato quasi 9.300 percorsi di inserimento lavorativo per richiedenti asilo e rifugiati, sostenendo il loro processo d’integrazione in Italia. Queste aziende ricevono il logo Welcome – Working for Refugee Integration, con il quale l’UNHCR certifica il loro contributo ad una società più inclusiva nei confronti di chi è stato costretto a fuggire da guerre e persecuzioni.
Il lavoro è per i rifugiati il principale strumento per integrarsi con successo nella società d’accoglienza. Il lavoro e la formazione restituiscono dignità e autostima a chi è stato costretto ad abbandonare il proprio paese a causa di guerre, violazioni dei diritti umani e persecuzioni ed ha scelto di ricominciare una nuova vita in Italia. Attraverso il lavoro i rifugiati hanno la possibilità di rendersi indipendenti e contribuire all’economia dei paesi che li accolgono.
Il successo del progetto Welcome è la riprova del grandissimo potenziale in termine di competenze e professionalità che i rifugiati portano con sé nei paesi che li accolgono. Come indicato nella dichiarazione di New York su rifugiati e migranti e nel Global Compact sui rifugiati, promuovere l’autosufficienza dei rifugiati, anche attraverso la disponibilità di opportunità lavorative, è la strategia migliore per facilitare la loro inclusione nelle società d’accoglienza.
Il Global Compact sui rifugiati chiama il mondo delle aziende a svolgere un ruolo attivo nella gestione della crisi umanitaria dei rifugiati.
Il settore privato in generale e le singole aziende in particolare, possono svolgere un ruolo cruciale nell’integrazione dei rifugiati nella nostra società, adottando strategie di inclusione e di valorizzazione della diversità nei confronti di rifugiati e richiedenti asilo i cui profili corrispondano alle esigenze delle aziende stesse.
È sempre più necessaria la collaborazione delle imprese con i diversi attori istituzionali e non che si occupano dell’accoglienza dei beneficiari di protezione internazionale al fine di rendere possibile la realizzazione di percorsi di integrazione condivisi e partecipativi.
Le attività mirate all’inclusione dei rifugiati possono rappresentare un nuovo orizzonte nelle politiche di (D&I) Diversity and Inclusion e di responsabilità sociale delle aziende ed i rifugiati, con le loro competenze, possono rappresentare una risorsa per le nostre economie.
Tra i rifugiati presenti in Italia aumenta la percentuale di quanti hanno elevati livelli di istruzione e importanti esperienze professionali pregresse che ben rispondono alle esigenze delle aziende che affrontano oggi due grandi sfide la big resignation e il mismatching del mercato del lavoro.
Le imprese che partecipano al progetto aiutano l’UNHCR a perseguire l’obiettivo di un modello di società inclusiva, che si adopera per prevenire e combattere xenofobia e razzismo nei confronti di chi è stato costretto ad abbandonare il proprio paese a causa di guerre, conflitti e persecuzioni.